ADHD

IL SUCCO DI QUESTA PAGINA (E TI POTREBBE SERVIRE SE HAI L’ADHD!)

Nel mio approccio all’ADHD, faccio riferimento innanzitutto al concetto più ampio di neuro-diversità. La neuro-diversità si riferisce a variazioni naturali nel modo in cui i cervelli umani elaborano informazioni, emozioni e comportamenti. Questo quadro concettuale vede presentazioni come l’ADHD, l’autismo, la dislessia e altre non come disturbi o deficit, ma come modi diversi di pensare e interagire con il mondo. In questo contesto, l’ADHD non è semplicemente un insieme di difficoltà, ma uno stile cognitivo distintivo che porta con sé punti di forza e vantaggi propri.

L’ADHD coinvolge aspetti legati all’attenzione, all’impulsività e all’iperattività. Le persone con ADHD spesso hanno difficoltà a concentrarsi sui compiti, organizzare attività, completare progetti e controllare i loro impulsi. Sebbene l’ADHD venga comunemente diagnosticato durante l’infanzia, i suoi sintomi possono persistere nell’età adulta, dove le difficoltà possono cambiare ma continuano ad avere un certo impatto.

Il percorso terapeutico insieme sarà volto a sostenerti nel comprendere meglio il modo in cui l’ADHD si manifesta nella tua vita, il che può favorire l’auto-accettazione e ridurre sentimenti di frustrazione e ansia. Faremo un bilancio di come l’ADHD ti influenzi e lavoreremo di conseguenza. Ad esempio, possiamo esplorare alcune strategie per la gestione del tempo, la pianificazione e la concentrazione, che sono spesso aree di difficoltà. Ovviamente, tutto dipenderà dal tuo interesse e dalla tua pazienza nel provare alcune di queste strategie nel tempo – lo so, “pazienza” potrebbe sembrarti una parola, diciamo, scomoda! Possiamo anche valutare modi per gestire la regolazione emotiva e i comportamenti impulsivi che possono rendere difficile il lavoro e mettere a dura prova le relazioni. Un elemento fondamentale verso la possibilità di un cambiamento è il tuo atteggiamento e la tua collaborazione nel processo.

Oltre alla gestione delle difficoltà, esploreremo anche i punti di forza normalmente associati all’ADHD (ad es. creatività, entusiasmo, resilienza). Per esempio, possiamo vedere come espandere la tua consapevolezza di te stesso e la regolazione emotiva con la mindfulness, così da poter sfruttare in modo più efficace la tua creatività e iper-focalizzazione.

Uno dei fili conduttori delle nostre sessioni sarà l’auto-accettazione. Un profondo senso di rispetto per chi sei e per la tua storia sarà un compagno inestimabile nel percorso di integrazione e nella scoperta di nuove prospettive sulle tue difficoltà e aspirazioni.

ALCUNE IDEE SULLA NEURO-DIVERSITÀ

Come avrai notato dalla mia foto, porto gli occhiali. Questo perché la forma dei miei occhi mi predispone a una visione sfocata: come molte persone, ho sviluppato la miopia durante la pre-adolescenza. Sono nato così. Ho un amico che, da bambino, non ha sviluppato la miopia, ma il diabete di tipo 1, molto probabilmente anche a causa di una predisposizione genetica. Quello che il mio amico diabetico e io abbiamo in comune è che il nostro organismo ha un codice genetico particolare che porta a un’espressione diversa dell’esperienza umana, in questo caso con la miopia o il diabete di tipo 1. Secondo alcune descrizioni, siamo “atipici”. Atipico significa semplicemente diverso: sì, è vero che la stragrande maggioranza delle persone non porta gli occhiali o non ha il diabete di tipo 1, quindi io e il mio amico diabetico siamo atipici. Mi piace molto questa parola: la trovo molto neutra e molto fattuale. In qualche modo, suggerisce la nostra unicità umana e, da un punto di vista psicologico, penso che sia un ottimo punto di partenza.

Tra le famiglie atipiche, un gruppo particolare ha ricevuto sempre più attenzione negli ultimi 10-20 anni, e per buone ragioni. Mi riferisco a quelle persone il cui cervello elabora le informazioni provenienti dal mondo esterno e dall’interno in modo “atipico”. Sono neuro-divergenti, il che significa che il loro cervello funziona in modo differente da quello noto come “tipico” – questo non significa in modo sbagliato, siamo chiari, solo diverso. Questo è il modo in cui sono nate – o almeno con questa fortissima predisposizione genetica. La famiglia della neuro-diversità include persone con disturbo dello spettro autistico (DSA), disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), dislessia, discalculia e disprassia. Negli ultimi due decenni, la consapevolezza riguardo alla neuro-diversità è aumentata, che è molto positivo per tutti gli individui atipici/neuro-divergenti. Per decenni, le persone neuro-divergenti hanno lottato in un mondo che non riconosceva appieno la loro esistenza, trascurava i loro bisogni e spesso li descriveva in modi offensivi. Ora, finalmente, hanno la possibilità di dare un senso alla loro esperienza in modo sano e all’insegna dell’auto-accettazione. Le cose non sono ancora così facili. Le persone neuro-divergenti hanno bisogno di supporto per integrare la loro esperienza e prepararsi ad affrontare problematiche che ancora esistono a livello culturale e sociale. Abbracciare la neuro-diversità incoraggia la società ad accogliere e sostenere diversi stili cognitivi, piuttosto che patologizzarli.

SULL’ADHD

Durante le mie letture sulla neuro-diversità, mi sono particolarmente interessato all’ADHD anche a causa di esperienze nella mia vita personale. Col tempo, ho ampliato le mie conoscenze e la mia esperienza sull’ADHD non solo con corsi e numerosissime letture, ma, soprattutto, lavorando con individui con ADHD. Ascoltare i loro racconti sulle numerose difficoltà affrontate e sui modi straordinariamente creativi che a volte hanno dovuto adottare per superarle, è stata una fonte incredibile di ispirazione.

L’ADHD, o Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, è una condizione che influenza il modo in cui le persone si concentrano, gestiscono la loro energia e controllano gli impulsi. Le persone con ADHD spesso faticano a mantenere l’attenzione su compiti e attività, il che può portare a difficoltà a scuola, al lavoro e nella vita quotidiana. Possono distrarsi facilmente a seguito di stimoli esterni o persino dei propri pensieri. Inoltre, l’iperattività è una caratteristica comune, dove le persone possono sentirsi irrequiete e avere difficoltà a stare ferme. Negli adulti, il comportamento iperattivo che si registra nei bambini potrebbe trasformarsi in irrequietezza interiore o difficoltà a rilassarsi, mentre l’inattenzione può manifestarsi come una tendenza al dimenticarsi le cose, disorganizzazione o difficoltà nel concentrarsi su una attività. L’impulsività è un altro aspetto chiave dell’ADHD e, direi, probabilmente il più insidioso. Le persone possono agire rapidamente senza considerare le conseguenze, il che può portare a decisioni prese troppo in fretta e senza pensarci o problemi con l’autoregolazione emotiva.

L’ADHD non è solo un disturbo dell’infanzia; molti adulti ne sperimentano gli effetti, spesso senza rendersi conto di averlo. Questo è particolarmente vero per le persone sopra i 30-40 anni oggi. L’ADHD non era pienamente riconosciuto in passato e molti adulti con ADHD hanno avuto notevoli difficoltà per gran parte della loro vita senza sapere perché – non avevano avuto una diagnosi. Molti adulti con ADHD si sono effettivamente adattati ai loro sintomi in modi che permettono loro di funzionare relativamente bene, ma alcuni continuano a lottare con i compiti e le responsabilità quotidiane. In diverse occasioni, ho lavorato con persone che non sapevano di avere l’ADHD quando ci siamo incontrati per la prima volta. Una volta che ho percepito la presenza dell’ADHD nei nostri incontri, ho suggerito la possibilità di fissare una visita con uno specialista per una diagnosi. Riconoscere l’ADHD può essere un primo passo cruciale verso la possibilità di gestirlo in un modo diverso e più efficace.

La psicoterapia gioca un ruolo significativo nell’aiutare coloro che hanno l’ADHD. In terapia, insieme, esploreremo modi per sostenerti nel gestire le difficoltà quotidiane e consolidare i tuoi punti di forza. Da un lato, la nostra terapia insieme ti offrirà supporto emotivo, permettendoti di esprimere sentimenti di ansia o bassa autostima che possono accompagnare l’ADHD. Possiamo affrontare i modelli di pensiero negativi e supportarti nel miglioramento del processo decisionale e nel controllo degli impulsi. Inoltre, potremo anche esplorare strategie pratiche per l’organizzazione, la gestione del tempo e la riduzione delle distrazioni, e vedere se ti possono essere di aiuto nella gestione delle attività quotidiane.

D’altra parte, possiamo anche immaginare insieme una nuova prospettiva sull’ADHD e considerare alcuni dei punti di forza che spesso vi sono associati, per capire quale ruolo giocano nella tua vita. Ad esempio, uno dei punti di forza più rilevanti legati all’ADHD è la creatività. Le persone con ADHD spesso hanno un modo di pensare non convenzionale e una  spiccata capacità di fare collegamenti tra idee apparentemente non correlate. Le loro menti possono vagare, ma questo può portare a soluzioni innovative e fuori dagli schemi che altri potrebbero non aver considerato. Le persone con ADHD tendono anche a essere molto energiche ed entusiaste. Questa energia può essere un vantaggio in ambienti dinamici e frenetici, dove sono richiesti pensiero rapido e azione immediata. Un altro punto di forza spesso trascurato delle persone con ADHD è la loro adattabilità e resilienza. Molte persone con ADHD sviluppano forti capacità di problem solving mentre si muovono un mondo che spesso non è progettato per il loro modo di pensare. Come ho accennato, spesso riescono a trovare soluzioni creative alle difficoltà, che si tratti di sviluppare le proprie strategie organizzative o scoprire nuovi modi per rimanere concentrati.

C’è un ultimo elemento che va considerato quando si lavora con l’ADHD. L’ADHD si manifesta in modo diverso in ogni persona, non solo perché alcune possono avere principalmente problemi di attenzione, mentre altre possono mostrare più iperattività o impulsività. A mio avviso, l’ADHD si combina anche con il vissuto e il temperamento innato (tipo di personalità) di ogni individuo, e questi aspetti si influenzano notevolmente a vicenda. Anche se è possibile vedere tratti comuni tra le persone con ADHD, il “mix” finale sarà assolutamente unico per ciascuno. Questo mix è alla base del tuo atteggiamento verso la possibilità di cambiare (vecchie) abitudini poco funzionali che magari hai sviluppato come meccanismi di adattamento nel corso del tempo. Come probabilmente puoi capire, lavorare con il tuo ADHD può essere molto impegnativo: comporta un cambiamento in alcuni di questi modi di pensare e abitudini radicati. Se lavorando insieme notiamo resistenze al cambiamento o alla sperimentazione di nuovi approcci, le esploreremo e, se necessario, prenderemo in considerazione opzioni alternative.

In sintesi, lavoreremo sulle tue difficoltà aumentando la consapevolezza di te stesso ed esplorando strategie per la gestione dei compiti quotidiani, che a loro volta potrebbero aiutare a ridurre l’ansia. Allo stesso tempo, creeremo uno spazio per l’auto-accettazione, che potrebbe essere di supporto per affrontare più serenamente le complessità sia nella tua vita personale che professionale.

Se stai assumendo farmaci per l’ADHD e sei seguito da un medico specializzato in ADHD, sarà per me un piacere collaborare con lei/lui.